CARLO VERCELLI


A volte la pittura si muove tra limiti ambigui e apparentemente contraddittori: essa dice con il silenzio, asserisce nel momento in cui si nasconde, si manifesta velandosi di cromatismi.

Le opere di Carlo Vercelli si sviluppano in un’atmosfera densa di emozioni vibranti, talora malinconiche, che sfumano oltre i limiti dello spazio e del tempo.

Una narrazione, quella dell’artista, che si esprime tramite forme e colori in modo onirico e cela un sapiente percorso di ricerca, maturato ed evolutosi nel tempo.

Nelle opere di Carlo Vercelli appare, é vero, un qualche richiamo all’espressionismo tedesco, segnatamente quello di Kierchner, reso autonomo dallo svolgimento attraverso un percorso pittorico profondamente poetico.

Le sue tele appaiono infatti come poesie dipinte, a volte monocrome, a volte cromaticamente vivaci, inserite comunque in uno spazio non ben definito, .

La potente contrapposizione di grandi masse di colore, l’uso disinvolto delle coordinate spaziali, il suggerire più che definire, l’alludere anzi che concludere costituiscono la sua sintassi.

Le sue figure quasi senza identità di genere si compongono di linee tracciate come impressioni, quasi senza peso, eppure sono volume, si muovono in uno spazio fluttuante dove tutto è dinamico, il colore trascina ombre quasi sfatte, ma pulsanti, provocando vere e proprie distorsioni astratte, capaci di esprimere movimento, tecnica, sentimento, il tutto in sintonia con alcune correnti dell’astrattismo novecentesco.

In certe opere l’artista si sofferma nel tentativo di limare la linea dei corpi sino a creare un sottile confine tra figura e contesto. In altre fa dialogare il colore con la forma emergente dal nulla; qui Vercelli esprime tutta la sua forza: crea gli artefatti di una visione che diventa contenuto quando lo sguardo dell’osservatore si allontana.

É in questa alternanza tra significato (rappresentazione mentale) e significante (l’immagine) che la potenza del lavoro degli ultimi anni emerge, espressione di un tenace e sofferto impegno poetico, dove ricorre la distorsione, l’anomalia, la sfasatura, tutte equazioni imprescindibili dalla contemporaneità, con coerenza, precisione e puntualità proprie di un professionista dell’arte.

Antonella Gulli