DOMENICO ASMONE


LIGURIA CROMATICA – DOMENICO ASMONE
DAL 6 APRILE AL 5 MAGGIO 2024 – INAUGURAZIONE SABATO 6 APRILE ORE 18.00
GALLERIA GULLIarte – Via Nostra Signora dell’Olmo 5/7/9 – Savona
ORARIO GALLERIA: chiuso il lunedí mattina – tutti i giorni:11.30 – 14.30
info: www.gulliarte.it – cell. 347 8055044 – info@gulliarte.it

Mi chiedo spesso se l’opera di un artista debba suscitare in chi la osservi una qualche sensazione. La mia risposta è inequivocabilmente sì. Al di là della ricerca, che da sempre per quanto mi riguarda è incentrata sullo studio del colore (da Itten in poi…), il risultato creativo deve essere esteticamente interessante, tanto da sembrare all’osservatore bello, o deve solo emozionare?

Denis Diderot sosteneva che il senso estetico e la bellezza sono prodotti dal rapporto tra l’oggetto artistico e chi lo percepisce con la propria sensibilità individuale. Potremmo estremizzare questo concetto, senza tuttavia banalizzare cercando di generalizzare oltre il consentito, ed affermare che non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace! La parola “aesthetica” deriva dalla parola greca αἴσθησις, che significa “sensazione”, e dal verbo αἰσθάνομαι, che significa “percepire attraverso la mediazione del senso”. Ab initio l’estetica è l’aspetto della conoscenza che riguarda l’uso dei sensi e non una parte distaccata e autonoma della filosofia. Allora chi osserva l’opera alimenterà l’osservazione stessa con un’autonoma mediazione sensoriale, tanto da poter sostenere che una singola opera dovrà essere in grado, se riuscita, a provocare emozioni diverse a seconda dell’individualità di ognuno. L’ artista, attraverso la sua opera, deve essere in grado di raggiungere un piano di empatia con il fruitore.

Robert Vischer, studioso di arti figurative e di estetica, alla fine dell’Ottocento fu il primo ad usare il termine “empatia”, termine che nasce all’interno di un contesto legato alla riflessione estetica, intendendo la capacità della fantasia umana di cogliere il valore simbolico della natura. Praticamente si tratta di percepire la natura esterna come interna, appartenente al nostro stesso corpo, divenendo in sostanza la capacità di proiettare i sentimenti da noi agli altri e alle cose. Con la nostra percezione vestita della nostra emozione.

L’ideale sarebbe entrare così in sintonia con l’artista da condividerne le emozioni nascenti dalla realizzazione dell’opera. Ma questo non avviene sempre… Essenziale è che l’artista riesca ad emozionarsi durante l’esecuzione, in modo da comunicare una empatica sensazione estetica. Per me non è tuttavia sufficiente catturare lo sguardo dell’osservatore provocando un’emozione, ma è necessario ottenere un coinvolgimento sensoriale per effetto ottico cromatico, per rigore stilistico, per equilibrio compositivo.

L’effetto ottico cromatico è forse il più immediato nelle mie opere, basato su studi del colore iniziati nei primi anni 2000. Fondamentali per me le scelte dei colori, solitamente pochi per ogni opera, le giustapposizioni, i contrasti, le vicinanze, i toni su tono. Il colore dominante definisce una “cromovisione” del tutto autonoma per ogni singola opera.

Il rigore stilistico è sinonimo di riconoscibilità, per cui anche nella più ampia libertà gestuale, la realizzazione dell’opera è sempre preceduta da una stesura mentale che ne delimita i confini. La imprevedibilità del risultato finale, che sarà sempre diverso, è solo garantita dall’emozione che guida ed alimenta la fase compositiva.

L’equilibrio compositivo completa l’esecuzione, con un’innata percezione delle forme, delle distanze, delle contiguità, dei rimandi. Diceva Cezanne: “In pittura bisogna metter d’accordo occhio e cervello, sensazione ed intelletto”; ed ancora “in natura c’è disordine, occorre mettervi ordine”: l’ordine di cui parla è, appunto, quello compositivo.

La nuova serie dei Paesaggi cromatici inizia nella seconda metà del 2022 e incontra il pubblico per la prima volta con l’esposizione personale Milano e i suoi colori al Museo Fondazione Matalon di Milano curata da Colonna Arte Contemporanea (gennaio 2023). Ha fatto seguito poi la personale Reggio Calabria cromatica alla Galleria Serart di Reggio Calabria (ottobre – dicembre 2023). Liguria cromatica presentata da Gulli Arte di Savona (aprile 2024) è dunque la terza personale dedicata ai luoghi, ai sentimenti, alle emozioni della terra ospitante la mostra. Questa nuova esperienza di figurazione dei Paesaggi cromatici è conseguente al percorso artistico sviluppato negli anni di ricerca. Non è un ritorno alle origini, tanto meno una marcia indietro! L’intento è invece quello di partire dalle basi solide della produzione recente (effetto ottico cromatico, rigore stilistico, equilibrio compositivo) per alimentare di nuova linfa vitale le opere adducendo alle creazioni estetiche le emozioni visive del ricordo, le sensazioni vissute, le magie evocate dalla memoria comune intrisa di storia. In queste opere il disegno è fondamentale, è la partenza, ove segni veloci ed essenziali a carboncino delineano una iniziale rappresentazione curando particolarmente la composizione, le proporzioni e la prospettiva, senza alcun indugio sui particolari. La seconda fase è la stesura del colore, apportando pennellate corpose di colore ad olio e spatolate generose di materia, restituendo al componimento pittorico un particolare incedere incalzante di tocchi, un ritmo musicale. Ci sono, a ben vedere, rimandi di colore, giustapposizioni tono su tono, richiami di colore ripartiti nelle sezioni principali dell’opera, contrasti chiaroscurali, contrasti di qualità e di quantità (vedi il teorema di Itten, fondamentale per capire come percepiamo ed interpretiamo emotivamente i colori che osserviamo). Il riferimento è spesso una fotografia, lavorando in studio, filtrata attraverso le lenti successive del personale vissuto, della memoria riportata dalla storia comune e dall’elaborazione autonoma di sensazioni / emozioni che intervengono necessariamente nell’atto della creazione. A questo punto la foto di partenza è congedata, la realizzazione dell’opera prosegue attraverso la sensazione cromatica che l’opera stessa suggerisce via via che si viene completando.

Ho un mio codice di realizzazione che guida la mia attività e che mi piace ricordare: Ritengo una mia opera conclusa quando dalla casualità di partenza arrivo alla causalità del necessario, ove per causalità si intenda inequivocabilmente l’emozione! Dunque, nella migliore delle ipotesi e spero nella maggior parte dei casi, il mio desiderio è quello di riuscire a rappresentare l’estetica dell’emozione.

Domenico Asmone



DOMENICO ASMONE / BIOGRAFIA BREVE

Domenico Asmone nato a Bologna nel 1963, vive a Pistoia tornando spesso nella sua Reggio Calabria. Artista autodidatta dipinge dagli anni ‘80, iniziando a partecipare ai concorsi in estemporanea sul finire degli anni ‘90, riscuotendo subito successo e riconoscimenti. Dal 2000 inizia la sua ricerca sul colore approfondendo autonomamente lo studio partendo dal trattato di Itten.

Le sue opere, liberi soggetti compositivi di gestualità cromatica, indagano le risultanze percettive dell’osservatore stimolate dagli accostamenti cromatici, dai contrasti, dalle stesure più o meno raggrumate di colore. La libertà di esecuzione va di pari passo con il rigore compositivo e l’equilibrio delle forme.

La sua attività artistica si esprime attraverso i disegni, i dipinti e la ceramica.

La ceramica offre l’opportunità di esprimere con ancora maggiore incisività, sfruttando la tridimensionalità della scultura, la forza creativa dei cromatici.

Da gennaio 2023 con la personale al Museo Matalon di Milano inizia la nuova serie dei paesaggi cromatici con ‘Milano e i suoi colori’, seguita da ‘Reggio Calabria cromatica’ alla Galleria Serart di Reggio Calabria (ottobre/dicembre 2023).

Rappresentato in Italia da numerose gallerie è presente nelle trasmissioni televisive di Arte Investimenti (Laboratorio Acca) e di Colonna Arte Contemporanea.

Le sue opere sono frequentemente proposte dalle gallerie di riferimento nelle più importanti fiere d’arte in Italia e all’estero.

Di rilievo le due personali al Museo Matalon di Milano nel 2022 e 2023 organizzate da Colonna Arte contemporanea.

Recentemente invitato a far parte del progetto l’Arte in cucina- gli artisti incontrano gli chef, con la pubblicazione dei relativi volumi (Editoriale Giorgio Mondadori). Scelto dal critico d’arte Giammarco Puntelli per le pubblicazioni Profili d’artista (ArteIN word), Le scelte di Puntelli Genius Il codice della mente incontra l’arte (Editoriale Giorgio Mondadori), presentato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.

Il suo studio d’arte è a Pistoia in Via Benedetto Croce, 47.


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